Questo Venerdì, è uscito un Articolo del Corriere Della Sera che scalda gli animi dicendo “iPhone bandito in Italia perchè non è Open Source”. Ma sarà vero? Andiamo a scoprirlo insieme va.
Venerdì scorso, molti Blog Online hanno pubblicate notizie vergognose su un Decreto di Stefano Quintarelli, Senatore Italiano. È stato particolare vedere che i primi Articoli non avevano nessuna testimonianza di Stefano.
Ecco perchè molte volte non vogliamo pubblicare subito le notizie, perchè vogliamo evitare questi “scivoloni da Giornalismo”.
Ma esattamente, che è successo? In pratica, già un anno fa, il 7 luglio 2016, il disegno di legge di Stefano Quintarelli è stato approvato dal Senato.
Ma cosa dice esattamente il Disegno di Legge?
Ecco qui quello che viene indicato all’Articolo 4:
Gli utenti hanno il diritto di reperire in linea, in formato idoneo alla piattaforma tecnologica desiderata, e di utilizzare a condizioni eque e non discriminatorie software, proprietario o a sorgente aperta, contenuti e servizi leciti di loro scelta. Gli utenti hanno il diritto di disinstallare software e di rimuovere contenuti che non siano di loro interesse dai propri dispositivi, salvo che tali software siano previsti come obbligatori da norme imperative o siano essenziali per l’operatività o per la sicurezza del dispositivo, delle reti pubbliche di comunicazioni alle quali si connette o dei dati gestiti dal dispositivo. È comunque vietata ogni disinstallazione effettuata al solo fine di consentire al dispositivo di funzionare in violazione di norme imperative. 2. I diritti di cui al comma 1 non possono essere in alcun modo limitati o vincolati all’acquisto o all’utilizzo di alcuni software, contenuti o servizi, salvo che gli stessi non rientrino nei casi previsti dal medesimo comma 1, da parte dei gestori delle piattaforme mediante strumenti contrattuali, tecnologici, economici o di esperienza utente.
E… quello che viene indicato all’Articolo 6:
(Sanzioni) 1. L’omessa, incompleta o ingannevole informativa sull’offerta commerciale, come prevista all’articolo 2, rende il gestore di piattaforma responsabile della condotta prevista dall’articolo 22, comma 2, del codice del consumo, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206, e sanzionabile dall’autorità competente, di cui all’articolo 27 del citato codice, che agisce d’ufficio o su segnalazione degli utenti. 2. L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni vigila sull’osservanza delle disposizioni dell’articolo 3 della presente legge nonché degli articoli 3, 4 e 5, paragrafo 2, del regolamento (UE) 2015/2120 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 novembre 2015, accerta le violazioni delle medesime disposizioni commesse dai fornitori di reti o di servizi di comunicazione elettronica e irroga le sanzioni di cui all’articolo 98, comma 11, del codice delle comunicazioni elettroniche, di cui al decreto legislativo 1o agosto 2003, n. 259. 3. L’Autorità di cui al comma 1 dell’articolo 27 del codice di cui al decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206, è competente a valutare e sanzionare, ai sensi degli articoli da 21 a 27 del citato codice, le violazioni dell’articolo 4 della presente legge.
In pratica, la legge non intende bloccare iPhone o dispositivi non open source, ma intende esclusivamente dare la possibilità di installare/disinstallare quello che all’utente pare e piace a condizioni eque e NON discriminatorie. In questo caso, quindi, possiamo fare un esempio pratico. Se io oggi creo un mio Sistema Operativo, chiamato “iTechBlogOS”, e permetto solo di installare la mia App Mappe, e non, per esempio, Google Maps, allora potrebbe arrivarmi una Sanzione.
Viceversa, se non potessi disinstallare la mia App Mappe, allora anche lì potrebbe arrivarmi una sanzione.
Tutto qua, niente di più, niente di meno. Tutto il resto è solo un’invenzione di certi giornalisti. L’iPhone quindi, resterà sul mercato Italiano, come al solito.
Il giorno stesso, visto che ero vicino al mio Apple Store di fiducia, ho chiesto a qualche mio amico che lavorava lì, ed effettivamente mi ha dato ragione, non c’è nulla di cui preoccuparsi.
Che belle le storie a lieto fine, anche sè questa storia, un senso non c’è l’ha.